Il bruxismo è la patologia che riguarda Il digrignamento dei denti. Comune sia nei bambini che negli adulti, ha un’origine psicologica dovuta ad uno stato di tensione emozionale, nervosismo, rabbia o stress che viene scaricato involontariamente serrando la mascella e la mandibola e sfregando tra loro i denti.
Questo fatto, se perdura costantemente nel tempo, è all’origine di numerosi problemi che vanno oltre la bocca.
Di certo l’usura dei denti porta ad un maggior rischio di contrarre infezioni, cosa che può sfociare nella temuta Malattia Parodontale e quindi nella perdita dei denti. A questo, però, si possono ricollegare anche dolori all’articolazione temporo-mandibolare, click articolari, mal di testa frequenti, dolori alla schiena e così via.
La disciplina che nel nostro campo studia tutto questo è la Gnatologia, di cui io sono un grande appassionato fin dai primi tempi della mia professione.
In una prima visita con approccio gnatologico si analizza quindi l’occlusione, il contatto tra i denti, e si verifica se sono in atto le scorrette dinamiche di cui ho parlato nei paragrafi precedenti.
Il bruxismo opera inconsapevolmente, spesso nel sonno, perciò il primo passo è adottare un apparecchio come il “bite”, una mascherina di resina che va collocata tra i denti per ridurre gli effetti del digrignamento sui denti, preservandoli, e ricreare il giusto contatto tra di loro.
Alcuni segnali che sono utili a individuare la presenza di questa patologia sono:
- Indolenzimento della mandibola appena svegli
- Trovarsi sempre molto stanchi la mattina
- Mal di testa cronici, apparentemente senza causa
- Dolori frequenti alle spalle o al collo
- Sentire fastidio quando si sbadiglia
- Grande sensibilità dei denti al caldo o al freddo
In tutti questi casi è bene rivolgersi al proprio dentista per verificare se è presente una malocclusione, in modo da intervenire quanto prima a correggerla, migliorando grandemente la qualità della propria salute.
Dott. Luigi Gelmi