Come disse una volta Joseph Léonard: “L’uomo passa la prima metà della vita a rovinarsi la salute, e la seconda metà a guarirsi”. La frase è emblematica del fatto che spesso, per nostra natura intrinseca, noi esseri umani diamo per scontata la buona tenuta del nostro organismo fino a che non ci ammaliamo, per poi correre di corsa dallo specialista di turno per risolvere quanto prima il nostro problema e tornare punto e a capo alle nostre abitudini.
Ecco. La parola chiave per questo articolo è proprio “abitudini”. Io sono un igienista dentale ormai da qualche anno ma ho sempre vissuto nel vasto mondo della medicina grazie all’esempio di mio padre e ti posso dire che spesso la linea di confine tra salute e malattia della bocca passa proprio dalla qualità delle abitudini che uno ha.
Non sottovalutiamo la lenta, costante ripetizione delle nostre azioni. È un po’ come la scogliera che viene erose dalle onde, se adottiamo per lungo tempo un comportamento salutare scorretto alla fine, anche quella macchina perfetta che è il nostro corpo tenderà a perdere colpi.
Per rifarci alla bocca e al mio campo di specializzazione, prendiamo ad esempio lo spazzolarsi male i denti. I problemi infatti non vengono solo dal lavarseli poco, ma anche – talvolta soprattutto, perché per fortuna la maggior parte delle persone se li lava per le canoniche tre volte – dal farlo correttamente e con gli ausili giusti.
Uno spazzolamento nervoso e forte – magari con uno spazzolino con setole dure – non pulisce meglio, ma anzi erode le gengive, creando sul medio-lungo periodo lo spazio perfetto per infezioni batteriche.
L’assumere troppi cibi e bevande acide consuma la dentina, protettrice dei nostri denti, creando quei fastidiosi problemi di iper-sensibilità al caldo e al freddo – ti è mai capitato di sentire fitte quando mordevi un gelato o sorseggiavi un the ghiacciato d’estate? – oppure, ancora, il fumare troppo aumenta il rischio di infezioni di varia natura, comprese le temute degenerazioni parodontali, che portano all’indebolimento delle gengive e la caduta dei denti.
Insomma la prevenzione, in questo caso, è la prima linea di difesa per chiunque voglia mantenere un buono stato di salute orale. La prevenzione si basa sulla consapevolezza di quelli che sono i comportamenti e le abitudini corrette o scorrette e la volontà – questa è la parte più difficile – di mettere in pratica le prime, abbandonando le seconde, nella propria quotidianità.
Un buon primo passo è, al di là della lettura di articoli come questo, è l’effettuare una visita di controllo da un professionista – dentista o igienista dentale – che fornisca, tra i suoi vari servizi, anche quello di un orientamento alla prevenzione orale.
Insomma, non che faccia solo una visita o un trattamento, ma che spenda del tempo per darti i primi rudimenti di base sui principi da seguire per il mantenimento della salute all’interno della tua bocca. Avremo di sicuro modo di approfondire l’argomento nei prossimi articoli.
Un caro saluto e a presto.
Dott. Francesca Gelmi